Il Blog di Claire

Ci ho pensato a lungo, alla fine, eccomi qui!



martedì 13 gennaio 2015

Prospettive

Qualche notte fa, guardando mia figlia dormire accanto a me mi sono ritrovata a chiedermi dove fossero finiti i giorni, i tanti giorni, in cui la tenevo tutto il giorno in braccio, lamentandomi per non riuscire a fare nulla, per il peso, per l'isolamento e per l'affaticamento?
Dove sono finite quelle settimane? quei mesi?

Il tempo me li ha portati via, uno dopo l'altro e in quella notte mi sono trovata a chiedermi dove fossero, perchè li stavo rimpiangendo così...
Quando li stavo attraversando, quei giorni, non vedevo l'ora che finissero, che la bimba camminasse e acquistasse la sua autonomia... Pesava a portarla in braccio tutto il giorno, mangiare, camminare con lei in braccio; avevo ristoro solo durante la nanna e le passeggiate in passeggino. Ma il resto del giorno, in casa, insieme, lo passavamo vicine, lei sulle mie braccia...
Gurdando indietro non so come ho fatto a passare nove - nove - mesi così.. all'inizio è facile, pesava anche poco, ma quando è arrivata sui 7-8 Kg ho cominciato ad accusare una certa fatica, sollevarla, metterla sulle braccia, cambiare braccia ogni quarto d'ora, sedersi per riposarsi un attimo. Mi chiedo dove ho trovato tutta quella forza fisica - per non farla cadere -. Ma anche dove ho trovato la forza emotiva, per resistere ai quei giorni, a quelle ore infinite...

Eppure, l'altra notte, guardando mia figlia ormai treenne, mi sono ritrovata a pensare a quelle nostre ore di contatto totale e un attimo di nostalgia mi ha colto, di sorpresa.  Ora che cammina, gioca, corre, va a scuola i nostri momenti di contatto fisico sono davvero pochi. E' rimasta solo la notte quando mi dorme accanto, rubandomi il cuscino, usandomi come cuscino, mettendomi i piedini addosso o mettendo la sua manina come a tenerma vicina e non farmi uscire dal letto.



Il tempo scorre e le prospettive cambiano, come quando le ombre si allungano nelle ore vicine al tramonto e anche un bambino sembra un gigante.

Nel bel mezzo di un'altra notte, tra qualche tempo, mi ritroverò a chiedermi dove sono finiti i giorni in cui dormiva accanto a me, la sentivo respirare e tutto andava a posto. Il mondo era perfettamente allineato e io potevo dormire un sonno profondo e sereno.

giovedì 1 marzo 2012

E luce fu!

"Il vero carattere della donna si rivela durante il parto" [Ernest Jones].
Non so se mi ritrovo in questa citazione che ho trovato, fatto sta che il mio parto è stato bellissimo, veloce ed indolore...


Eravamo rimasti a -44 giorni all'alba. Dopo le flebo, per non farmi mancare nulla, ho fatto i tamponi -negativi per fortuna -, la visita con l'anestesista - tutto ok e vai con l'epidurale! - e tutti i controlli per la donazione gratuita del sangue del cordone ombelicare... E proprio il giorno che eravamo andati a fare il colloquio con il trasfusionista per l'ok definitivo per la donazione, mi sono ritrovata ricoverata in ospedale: pare avessi una dilatazione di 3 cm e il collo dell'utero accorciato. 
Sembrava dovessi partorire la notte stessa, alla 35° settimana...
Nei 10 giorni di ricovero "coatto", ne ho sentite di tutti i colori: dal "domani lei signora esce" al "non si preoccupi lei starà con noi fino al parto". Un giorno avevo poco liquido amniotico, un giorno andava bene, un giorno dovevo bere 4 litri d'acqua e il giorno dopo "non serve che beve acqua"; chi, con la sola imposizione delle mani sul mio ventre, riusciva a capire quanto liquido c'era e chi aveva bisogno del consulto con il mega primario... 
Poi venne il vento freddo dell'amministrazione e mi ritrovai di nuovo a casa, il 1 dicembre. Alla 37° settimana. Contrazioni zero. 
La ginecologa ufficiale mi ha detto che non ero dilatata e che non sarebbe nata prima, la ginecologa ufficiosa mi ha detto che sicuramente sarebbe nata prima e di andare in ospedale al primo dolore. 
Insomma, l'ostetricia NON è esattamente una scienza esatta.


Qualche tempo fa, intorno al 6°-7° mese di gravidanza, feci 2 sogni relativi al parto. Gli unici due sogni relativi al parto di tutta la gravidanza. Nel primo sognai che partorivo il 14 dicembre, in anticipo di 7/10 giorni ed ero in preda all'ansia perchè non era pronto nulla e non avevamo ancora ritirato il trio... 
Nel secondo sognai una stanza bianca, la sala parto, piena di gente amici e conoscenti che non vedo da anni e poi mia nonna Lilla, l'unica che ho salutato di tutte le persone che c'erano.
Ora mia nonna era nata il 2 dicembre e così pensai fosse un messaggio che la bimba sarebbe potuta nascere il 2..
Passato anche il 2 dicembre senza problemi, ho cominciato a vivere l'ansia degli ultimi giorni. La valigia sempre in macchina, al minimo doloretto l'ansia dilagava.
Alla fine ero stufa, non ne potevo più. Più i giorni passavano e più mi sentivo gonfia, stanca, enorme... Una sera, era il 13 dicembre, uscendo per la solita passeggiata serale con Luca, non sono riuscita ad infilarmi le scarpe che ho sempre portato... strano, ho pensato!


La mattina del 14 dicembre alle 6.50 una contrazione mi ha svegliato. E' stato in quel momento esatto che ho capito quante mi hanno detto che le vere contrazioni si capiscono quando le senti! Quanto è vero!!! Mi sono riuscita ad alzare dal letto a fatica perchè volevo camminare... 
Dopo 40 minuti eccone un'altra... 
Faccio colazione, leggera, non si sa mai. E mi vesto.. meglio essere pronte. 
Alle 9 le contrazioni erano ogni 20 minuti. Luca esce dall'ufficio e arriva alle 9.30. Alle 9.40 usciamo da casa.
Ostiense bloccata. A passo d'uomo. Panico. Ansia. Contrazioni. Ansia. Panico. Contrazioni. Panico. 
Alle 10.20 arrivo al pronto soccorso del FbF. Sono in travaglio, ho le contrazioni ogni 5 minuti.
Mi chiamano subito per la visita. L'ostetrica mi visita. Fa una faccia stupita e mi dice "Signora lei è completamente dilatata, ora la portiamo in sala parto che partorisce". P A N I C O.


Mi si è annebbiato il cervello. Partorire in che senso???
Non si può tornare indietro? E che faccio ora? E se non ci riesco?


Alle 10.47 entro in sala parto, mi metto la camicia da notte bianca con i bottoni. 
Tra una contrazione e l'altra ovvio. 
Arriva Federica, la mia ostetrica che mi fa i complimenti per come sto gestendo le contrazioni. Respiro. Visualizzo. Respiro. Toglietemi i reni, per favore!
Sulla palla, sul letto, in piedi. Respiro. Non pensarci... dura poco, tranquilla!


Luca è al mio fianco mentre mi rompono le acque. Devo spingere. Mi spiegano la posizione che, di certo, non è proprio nè elegante ne tantomeno comoda. Ma tant'è... 
All'inizio non riesco a spingere, come se mi vergognassi, sono intorpidita mentalmente, ho la nausea, mi sento la testa vuota e mi sembra di essere altrove.. 
L'ostetrica mi sgrida con la massima calma e cortesia, invitandomi a spingere meglio. Io le spiego con altrettanta cortesia che se spingo poi mi esce la "cacca" - ebbene sì ho detto proprio così.
L'ostetrica allora sempre più cortese mi ha invitata a farla questa "cacca".


Ah sì? Per 39 anni ho sofferto di stitichezza e SO esattamente che cosa vuol dire SPINGERE... Sono campionessa mondiale di spinte! E allora ditelo!
Ho spinto 1 volta ed è uscita la testa. Alla 2° spinta è uscita tutta.


E' nata GRETA! Ore 12.07


Ho spinto talmente forte che pure la placenta si è staccata subito dopo l'uscita di Greta.
E' iniziato un supplizio di mezzora per 3 punti, 3. Peggio del travaglio, credetemi! Tutti che ti guardano lì, e commentano... insomma non è stato per niente bello. 
E poi avevo sete e non potevo bere... acqua!!! 


Ecco il mio parto è stato veloce, niente epidurale. 100% spontaneo. Abbiamo fatto tutto da sole, io e Greta! 
Grazie nonna Lilla, per aver vigilato. Ora so che quel sogno voleva dire che tu mi saresti stata vicina e mi avresti protetto.
E in quanto al primo sogno, era proprio un sogno premonitore! 

lunedì 7 novembre 2011

Il viaggio più difficile

Eccomi qui dopo molti mesi. E sì che ne sono successe di cose...
L'ultima volta che ho scritto non sapevo di covare delle novità incredibili. E covare non è usato a caso.
Mi trovo quasi alla fine di un viaggio molto particolare, un viaggio che tutti dicono sia il più bello che una donna possa fare... 
Di certo è unico, indescrivibile e inimmaginabile per chi non lo ha vissuto: 9 mesi di gravidanza. 
Ebbene sì, alla faccia della mio essere "attempata" sono rimasta incinta durante il viaggio di nozze. Niente di più banale e "antico" direi, come è successo spesso ai nostri nonni e alle nostre mamme. 
Sarebbe molto lungo e noioso descrivere il viaggio per arrivare fin qui, a 45 giorni dalla data presunta di arrivo ma proverò a farne una sintesi semi-seria.


Il primo mese (aprile): pensavo fosse ipotiroidismo invece era un fagiolino!
Secondo mese (maggio): al lavoro come sempre, ritmi rallentati, niente corse per prendere la metro o il trenino, stanchezza, lieve nausea pomeridiana (magari era il lavoro???) e inappetenza serale. Ricordo che una sera sono crollata sul divano alle 21.30 e mi sono risvegliata alle 23, mi sono alzata e sono andata a letto a dormire!!!
Terzo mese (giugno): comincia la serie dei piccoli grandi problemi. Un piccolo distacco di placenta mi costringe a stare a casa, a letto. L'8 giugno è il mio ultimo giorno di lavoro... Durante gli infiniti giorni a letto passo le giornate tra ansia, depressione, pianti, noia, pensieri brutti e negativi che mai avrei pensato di poter fare. Ho smarrito anche il mio innato senso dell'ironia. 
Svengo alla ASL, con tachicardia e mi portano, in ambulanza, al pronto soccorso dove mi rilasciano previa distribuzione di un santino da parte del cardiologo!!! 
Quarto mese (luglio): Svengo altre 2 volte, in 2 posti differenti (Farmacia e Prenatal). Alle 3 di notte di domenica 10 luglio, mi ritrovo piena di sangue. Chiama l'ambulanza, vai in ospedale temendo il peggio del peggio. Era  "solo" un altro distacco di placenta con emorragia. Ricoverata per 30 ore in osservazione. Ancora settimane di letto. Amniocentesi e ancora riposo forzato.
E' una bambina.
Ci metto alcuni giorni per metabolizzare questa notizia. Ho sempre voluto un maschietto ma ormai ho capito che questa gravidanza è piena di sorprese. 
Quinto mese (Agosto): svengo la 4° ed ultima volta al supermercato. Gran caldo, pressione fissa su 47-90. Sempre a letto. A fine mese, una flebile luce. Riusciamo a fare 4 giorni di vacanza tra l'alto Lazio e la bassa Toscana. Mi sento rinata e anche mia figlia sembra apprezzare la mia posizione verticale dopo tante settimane in orizzontale. La sento muoversi dentro di me e questo fa drasticamente diminuire le mie ansie. 
Sesto mese (Settembre): comincia la lenta riabilitazione. Esco la sera a fare passeggiate, a fare la spesa, a cena fuori, sempre senza esagerare e sempre bilanciando il tutto con ore di letto e di riposo! Il mio fisico è carente di tutto: vitamina D, vitamina B12, ferro... Prendo farmaci ed integratori da far arricchire qualsiasi farmacia!
Inizio il corso pre parto. L'unica cosa che mi piace della gravidanza! 
Settimo mese (Ottobre): forse il mese migliore. Quasi quasi riesco anche a godermi la gravidanza. Inizio il corso di nuoto per gestanti e in acqua è veramente bello! Ma non ci illudiamo e torniamo a letto. Alle 32 settimana ho un inizio di accorciamento del collo dell'utero e devo stare a riposo. Niente più farmaci, solo vitamine, magnesio e acido folico. 
Inizio con le flebo di ferro in day hospital. 
Mi ero appena alzata dal letto che già ci devo tornare. 
Ottavo mese (novembre): In corso. Ora, come se non bastassero i problemi fisici, mi trovo tra 2 ginecologi, un'endocrinologa, una dottoressa del day hospital. Ognuno con un'opinione. Diversa da quella dell'altro. E tutto questo è stressante. La mia ginecologa storica ha detto che sì ho il collo dell'utero morbido ma non devo stare a riposo altrimenti partorisco a febbraio!!! L'altro, quello interno dell'ospedale dove vorrei partorire, mi ha detto riposo assoluto...
Ma perché non creano dei protocolli unici e unificati???
In questo mese comincio con i controlli per il parto: visita con l'anestesista, tamponi, colloqui per la donazione del sangue del cordone ombelicare... 


Oggi mancano 44 giorni alla data presunta. E non vedo l'ora che sia tutto finito e io possa tornare ad una vita normale, con la mia autonomia, la mia indipendenza. Tornare a guidare, ad uscire da sola, a correre, a stare a pancia sotto sul letto, a mangiare kg e kg di prosciutto crudo e speck. Voglio smettere di mangiare uova sode, di prendere farmaci, di andare ogni ora in bagno.
So che dopo ci sarà mia figlia e la mia vita non sarà più quella di prima ma sono certa che sarà sicuramente meglio di adesso. Per lo meno starò bene!
C'è da superare solo l'ultimo scoglio. Inevitabile ed imprescindibile: il parto. 
E speriamo che sia veloce! 





martedì 24 maggio 2011

2 volte 20

Ho letto su un biglietto di auguri in una cartoleria: "Auguri per i tuoi 18 anni... con 22 anni di esperienza"! Una frase che sintetizza in maniera perfetta, con ironia, i miei primi 40 anni... Mamma mia, ma come ci sono arrivata a questa cifra??? Mi ricordo di aver compiuto 28 anni, non troppo tempo fa... e davvero me ne sento 28!!! Tutto il terzo decennio, come l'ho passato?
Si dice anche che la vita, specie quella della donna, cominci a 40 anni... sarà, ma io stavo ancora bene con il 3 davanti, anzi mi ci ero "appena appena" abituata che già l'ho dovuto abbandonare!!!
Comunque i 22 anni di esperienza li ho tutti e magari avessi avuto la possibilità di vivere i miei 18 anni con più esperienza... ma d'altro canto se non si ci butta - senza esperienza - a 18, poi come facciamo a diventare saggi a 40 anni????
Certo una gran bella fregatura, ma questo è il fascino misterioso e inspiegabile dell'esistenza umana. Avventure mirabolanti tra abissi di disperazione e picchi di felicità, passando per la pianura della quotidianeità...
E in proposito di avventure mirabolanti... sta per cominciarne una nuova.... acqua in bocca e a prestissimo!

mercoledì 6 aprile 2011

Cambio stato

Eccomi qua. Sposata da un mese esatto. E' andato tutto benissimo e neanche mi sono emozionata, neanche una lacrima! Mi sono divertita tantissimo, ho riso con mio padre fuori dalla porta di Caracalla in attesa di entrare, ho ballato con mio marito, ho ballato con tutte le mie amiche eleganti e bellissime.
C'è da dire che anche io ero davvero bella... truccata e pettinata, con un vestito che ho adorato dal primo momento che ho indossato.




Oggi mi sento come prima, sicuramente più serena, meno stressata e anche con i fine settimana liberi per lo svacco! :-)
Le mie amiche mi chiedono tutte "come ci si sente" ma io davvero non avverto cambiamenti, ero felice prima durante la convivenza, sono felice oggi. La fede al dito non cambia i miei sentimenti, di questo ne sono sempre stata convinta. Anzi fosse stato per me (e credo anche per Luca) non ne avrei avuto neanche bisogno, di quel circoletto d'oro (bianco) che sta al dito anulare sinistro... :-)


Ma siamo già di nuovo in pista per un altro importante evento che si compirà - e festeggerà -  a breve....
Ne parlerò prossimamente.

mercoledì 23 febbraio 2011

Incipit

Sabato 5 marzo ho un matrimonio. Il mio!
Ebbene sì, anche "la colonna del celibato" (che poi, sarebbe del nubilato, ma non cominciamo subito con le pignolerie!), come qualcuno mi ha definito, non sarà più una Signorina.



La Signora Berardi.
La Signora Chiara Berardi o, peggio, la Signora Tedone in Berardi.
Brrrrr, che brutta locuzione... perchè dovrei essere "in" qualcos'altro???



Mi ci devo abituare... forse potrei usare il metodo che ci facevano usare alle elementari: scrivere su un quaderno per 100 volte la stessa frase!
Alla fine ti veniva la nausea  - e i crampi alla mano - ma avevi imparato!
Chissà se funziona pure con il cambio cognome...


I cambiamenti mi hanno sempre turbata... figuriamoci un cambio di stato civile e di cognome insieme!!!
E che dire che tra 2 mesi mi aspetta anche un altro cambiamento?
Un nuovo decennio tutto da scoprire e da vivere, anche se questo di decennio, mi piace e mi ci sono affezionata e non è che avevo tutta sta voglia di cambiarlo... ;-)


Alla fine, per quanto si cambi la forma al contenitore, il contenuto resta più o meno invariato e io resto sempre quella Signorina vulcanica e simpatica, come tutti mi hanno sempre definito.


C.